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Dopo i successi delle passate stagioni, sarà ‘VIETATO VIETARE’ il tema della VIII edizione del festival di Popsophia che si svolgerà in tre giorni, dal 6 all’8 luglio, a Rocca Costanza (Pesaro).



‘Vietato vietare’: ancora una volta è un ossimoro il codice linguistico di Popsophia che da sempre trae forza proprio dagli accostamenti contraddittori in grado di interpretare il presente e di unire tradizione filosofica e cultura pop.

Il tema del 2018 è tratto da “interdit d’interdire”, uno dei più famosi slogan dei giovani contestatori del maggio francese. Un motto che ancora entusiasma, una rivendicazione di libertà individuale, un’audacia seducente che postula la legge del desiderio.

E’ vietato punire coloro che non rispettano la legge? Fondamentalmente, nessuna legge è assolutamente legittima e merita totale obbedienza. Questo divieto di proibizione ci ha portato a mettere in discussione la validità dei nostri valori, le nostre opinioni, le nostre regole.

Sono passati cinquant’anni dal 1968: il “maggio francese”, i giorni degli scontri di piazza a Parigi divenuti emblema della ribellione giovanile di quegli anni. Una ribellione che nei principali Paesi europei (Italia compresa) era iniziata alcuni mesi prima; e negli Stati Uniti (da cui spesso nascono le tendenze che segnano le nostre società) già da qualche anno.

Paradossalmente ‘vietato vietare’ ha favorito un modello di sviluppo sociale dai risvolti imprevedibili. I sessantottini di ieri sono diventati i genitori di oggi: hanno costruito famiglie, cresciuto figli e in molti casi hanno raggiunto i vertici di quelle istituzioni (politiche, economiche, dell’informazione) che contestavano.

“A mezzo secolo di distanza Popsophia – spiega la Direttrice Artistica Lucrezia Ercoli – racconterà a modo suo in quale humus si è formato e come si è sviluppata nei prodotti di massa la rivoluzione mondiale del ’68, i cui effetti culturali hanno influenzato ed ancora influenzano profondamente la cultura e la politica contemporanea”.

“Ogni anno Popsophia rilancia sui contenuti. – osserva il sindaco di Pesaro Matteo Ricci – Non smette mai di sorprendere con la scelta dei suoi temi e di elevare la particolarità della proposta culturale.



Che cosa è stato il “Sessantotto”? Si è trattato davvero di un evento che ha cambiato il volto delle nostre società? Siamo certi che su questi temi la risposta della città sarà ancora una volta interessata ed appassionata”.

Redazione – la Scansione.net

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