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Nella Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata, è stata presentata la 39^ edizione del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto con gli interventi di mons. Nazzareno Marconi, vescovo della Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo  emerito della Diocesi di Fabriano-Matelica nonché ideatore e guida del cammino, Romano Carancini, sindaco di Macerata, il Prof. Ermanno Calzolaio, presidente del ‘Comitato Pellegrinaggio a Loreto’, Massimo Orselli, responsabile della logistica.



A moderare gli interventi è stato Carlo Cammoranesi, responsabile dell’ufficio stampa del Pellegrinaggio, che ha ricordato come questo gesto sia parte di una lunga storia e coinvolga da 39 anni numerosi volontari e fedeli giunti da ogni parte di Italia e dall’estero. E’ stato anche letto il saluto del Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani: “E’ impressionante assistere allo spettacolo di questa folla di persone che si riunisce per pregare, contemplare, trovare la speranza o rafforzare le proprie convinzioni”.

La presentazione del titolo ‘Mi ami tu?’ è stata affidata al Prof. Ermanno Calzolaio, di ritorno dall’udienza generale in piazza San Pietro con papa Francesco. Nel suo intervento ha sottolineato il significato profondo della catechesi sul Padre Nostro tenuta dal Pontefice, un aiuto a entrare nello spirito del Pellegrinaggio, che è essenzialmente un gesto di preghiera:

“Un’esperienza di condivisione che rende contagiosi fino al punto di abbandonare i propri pensieri e creare un contatto e un dialogo con un Dio fatto carne”. Richiamando il messaggio di don Julián Carrón, Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, inviato per il 39° Pellegrinaggio, ha aggiunto che un gesto come il Pellegrinaggio è in grado di intercettare a questo livello ogni uomo, “dominato dal peso del proprio limite e che attende, anche inconsapevolmente, di incontrare uno sguardo come quello che ha raggiunto Pietro”.

Inoltre ha detto che la Fiaccola della Pace sta percorrendo le strade dei paesi distrutti dallo scorso terremoto: “Quest’anno la Fiaccola della Pace, benedetta dal Papa mercoledì 7 giugno in piazza san Pietro a Roma, attraverserà i luoghi più martoriati dal terremoto del 2016, a cominciare da Amatrice, dove ci accoglierà il Vescovo di Rieti Domenico Pompili, quindi Norcia, Pieve Torina, Camerino. Non è un passaggio rituale o formalistico, ma è un segno importante, fisico, carnale da offrire a chi ha perso tutto, ma non la speranza di riprendere, di rialzarsi.

La Fiaccola vuole essere come una mano tesa verso l’altro per rimettere in piedi la storia di migliaia di persone che hanno avuto lutti e drammi e alzare insieme lo sguardo verso quel positivo che non annulla o cancella, ma allieva macerie e rovine”.

Il vescovo di Macerata, mons. Marconi, ha parlato del pellegrinaggio come una sfida che attraversa da un capo all’altro tutta la diocesi e che vive in essa durante tutto l’anno: “dobbiamo essere all’altezza di quello che ci insegna, ossia che la vita cristiana è un camminare e l’andare è la nostra missione”.

Rispetto al tema, “ciò che mi colpisce è che c’è la domanda di Gesù a Pietro, ma non c’è la domanda di Pietro a Gesù, segno che l’amore di Gesù è sicuro. L’unica certezza è l’amore di Dio verso di noi, un amore che regge ad ogni tradimento. Il Pellegrinaggio ci offre la possibilità di provare almeno a ricambiare questo amore”.

Invece mons. Vecerrica ha usato due espressioni: gratitudine, verso tutti coloro che si impegnano nella realizzazione di questo avvenimento, e amore, la vera rivoluzione cristiana, che è “annuncio della verità che si fa carne”. Il sindaco Carancini, dopo aver parlato dell’accoglienza che la città offre ai numerosi pellegrini, ha rivolto un pensiero particolare alle comunità colpite dal recente sisma, perché “il pellegrinaggio sia il simbolo di una comunità ferita ma ancora piena di speranza e in cammino”.

Simone Baroncia

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