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“Una comunità in festa con lo sport”: queste le prime parole del presidente del Csi Vittorio Bosio, nell’ambito del progetto ‘Un Gol Per Ripartire’, la campagna di solidarietà per le zone colpite dal sisma realizzata dal Centro Sportivo Italiano e sostenuta dall’Internazionale grazie alla donazione di Suning Sports.



Obiettivo della campagna, contribuire alla rinascita sociale e sportiva dell’area attraverso tante attività dedicate ai giovani e la realizzazione di un impianto polisportivo in grado di stimolare tanto l’attività competitiva quanto quella ludica. A presentare la struttura polivalente c’era il vicepresidente interista, Zanetti:

“L’Inter è da sempre vicina a chi ha bisogno, il nostro supporto alle popolazioni colpite dal terremoto non poteva mancare e ci teniamo tantissimo ad essere vicino a queste persone che hanno sofferto molto e tuttora sono in difficoltà.

Vedere e sentire dal vivo quello che è successo mi ha colpito molto e sono ancora più orgoglioso di quanto con l’Inter e con Suning Sports stiamo facendo per queste zone in difficoltà, per queste persone, per le famiglie, per i ragazzi. Abbiamo un progetto che è un percorso per non lasciare sola questa gente nel tempo, perché per noi la responsabilità sociale è importantissima, in Italia e all’estero. E l’esempio di Inter Campus in tutto il mondo è significativo. L’aiuto deve essere costante, non un mordi e fuggi: per questo siamo qui oggi per ripartire dalle persone”.

Però, in questi giorni, a far discutere sull’impianto è la sua locazione, come ha detto il candidato sindaco, Gianni Corvatta: “Non posso che esprimere ancora una volta un sincero ringraziamento all’Inter F.C., a Suning Sports e al CSI, per il sostegno che stanno dando alle zone terremotate con il progetto ‘Un Gol per Ripartire’.

La realizzazione di un campo polivalente coperto, per un investimento pari a 200.000 euro, è per Tolentino un fatto d’una importanza straordinaria. Personalmente sentiti molti residenti della zona, sento però il dovere di manifestare forti perplessità sulla scelta di dove collocare una struttura come questa.



A mio avviso, infatti, posizionare una tensostruttura alta circa 12 metri in un quartiere così densamente popolato è un errore. Dispiace che anche su tale importante questione non si sia tenuto minimamente conto di ciò che pensano i cittadini, almeno quelli più direttamente interessati. Le problematiche principali sono l’assenza di parcheggi e l’enorme impatto estetico che una copertura così grande a discapito delle abitazioni circostanti.

E tanto più ciò dispiace, perché valide alternative esisterebbero eccome. Molto più opportuno sarebbe ad esempio sistemare una struttura tanto grande in zona Sticchi, o dietro la scuola Grandi, o anche in contrada Le Grazie, dove non sarebbe così vicina alle abitazioni. Se ne discuta e si trovi una soluzione migliore. Si può ancora fare”.

Simone Baroncia

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