Condividi su Facebook
Tweet su Twitter

Che fine ha fatto Silvia Romano, la cooperante 23enne della onlus Africa Milele rapita lo scorso 20 novembre? Da quando la giovane è stata prelevata da uomini armati dal villaggio di Chakama, a circa 80 chilometri da Malindi, non ci sono ancora risposte alle tante domande sollevate dal suo sequestro.



La polizia locale, dopo l’attivismo dei primi giorni successivi al rapimento, da tempo non rilascia aggiornamenti riguardo alle indagini. Le autorità italiane evitano dichiarazioni e mantengono sul caso il più stretto riserbo.

silviaLa polizia kenyota ha parlato l’ultima volta lo scorso 21 gennaio dicendosi certa che la cooperante italiana si trovasse nella zona dei villaggi del Tana Delta, nella contea del Tana River, confinante con quella di Kilifi, dove è stata rapita la Romano. Secondo altre ricostruzioni, nella loro fuga verso il confine con la Somalia, i rapitori si sarebbero nascosti per una settimana insieme al loro ostaggio nella foresta di Dakatcha.

Per questo molte associazioni di Tolentino hanno inviato ai consiglieri comunali una lettera in cui si chiede di deliberare una mozione per non dimenticare la cooperatrice italiana: “Sono passati 4 mesi dal rapimento di Silvia Romano e al di là del riserbo chiesto dagli inquirenti e dalla famiglia, che doverosamente deve essere rispettato, pensiamo che la società civile e i rappresentanti politici ed istituzionali possano e debbano manifestare solidarietà e vicinanza a Silvia, alla sua famiglie e a tutti coloro che le vogliono bene.



Soprattutto vorremmo, come cittadini e come comunità, esprimere l’apprezzamento per l’attività svolta dai cooperanti internazionali e rafforzare il lavoro e l’impegno delle massime istituzioni del nostro Paese che, non abbiamo dubbi, stanno profondendo il massimo sforzo per ridare la libertà a Silvia e per riportarla a casa.

Vi chiediamo di discutere e di approvare in Consiglio Comunale una specifica mozione, di cui forniamo una bozza nel seguito, che naturalmente potrete modificare nella piena libertà del vostro ruolo ma che auspichiamo conservi lo spirito che la anima e le richieste a supporto della nostra connazionale”.

Simone Baroncia

CONDIVIDI
Facebook
Twitter