Condividi su Facebook
Tweet su Twitter

Ancora non si placa la polemica sull’estromissione dei due assessore dalla giunta tolentinate e dopo l’affondo del sindaco Alessandro Massi ha puntualizzato: “La sua arroganza da bulletto di quartiere non mi spaventa: non ho nulla da nascondere… Ho la coscienza pulita, certo della mia trasparenza. Il sindaco si tenga pure i suoi segreti: non so di cosa stia parlando, per quanto mi riguarda può anche mostrarli. Ma ci tengo a rassicurarlo, dormo sonni tranquilli”.



Affermando di non rinfocolare polemiche l’ex assessore ha chiesto rispetto per i tolentinati: “Non voglio alimentare polemiche, perché i cittadini meritano rispetto. Questa maggioranza ha contribuito ad alimentare un teatrino triste e ipocrita. Spendere ben due ore, organizzando una conferenza stampa sulla nostra vicenda, quando ci sono così tante questioni importanti per il futuro della nostra città? Lo trovo assurdo.

Il sindaco Pezzanesi dovrebbe fornire risposte alla città e non a me, così come chi lo spalleggia. Curioso che io non abbia mai sentito la voce di alcuni assessori quando era fondamentale esprimere un proprio giudizio in Giunta, ma che poi questi siano i primi a schierarsi se c’è da attaccare e insultare”.

Ed ha di nuovo specificato la propria posizione sulla situazione del Centro storico cittadino: “Nessun piano da parte mia per il centro città? Ho organizzato diverse riunioni con i tecnici per confrontarci e scovare buone idee: sono agli atti. Se solo fossero venuti a quelle riunioni, magari avrebbero avuto le risposte che ora chiedono a me.

alessandro massi tolentinoPrima della revoca del mandato avevo già predisposto l’incarico per la revisione del piano particolareggiato del centro storico ad un architetto. Ma tutto questo non interessa: il loro unico scopo è screditare. A questo punto, sono io ad attendere loro risposte, ormai non più rinviabili, sul centro e sulla scuola don Bosco”.

E rispondendo al vice sindaco Silvia Luconi ha chiarito alcune questioni politiche, di cui era ‘accusato’: “La Luconi può essere maestra in quanto a visibilità, dato che è la prima a cercarla. Inoltre, se davvero pensa queste cose sulla mia famiglia, non avrebbero dovuto chiedermi di candidarmi dalla loro parte, o sbaglio? Vengo anche accusato di essere l’assessore che gestiva i voti in consiglio comunale e la cosa è paradossale.

In quella specifica circostanza stavo scrivendo al consigliere Carmelo Ceselli, che aveva presentato un emendamento contro la Pro Loco, che rispettavo la linea della maggioranza e che quindi non avrei votato a favore”.

Sulla situazione politica tolentinate è intervenuta anche l’associazione politico culturale ‘Città in comune’, che ha chiesto le dimissioni del sindaco: “Si è sempre riscontrato che chi non la pensa come il sindaco è forzatamente contro il sindaco, mina la stabilità e la coesione della giunta e di conseguenza è contro la città di Tolentino…



La coalizione che sostiene il sindaco Pezzanesi ha perso l’appoggio di due delle 5 liste da cui era composta. In termini numerici le liste attualmente facenti parte della maggioranza rappresentano solo 3.599 voti mentre le liste che compongono la minoranza in consiglio comunale ne rappresentano ben 5.297…

La maggioranza non c’è più, il gruppo di potere capitanato dal sindaco ha deliberatamente scisso il legame democratico con i rappresentati: il sindaco Giuseppe Pezzanesi ora si deve dimettere”.

Simone Baroncia

CONDIVIDI
Facebook
Twitter