Aumento buoni pasto… ve l’hanno raccontata giusta?

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Buoni-pasto4Gli organizzatori hanno detto di esser molto soddisfatti dell’incontro ‘Aumento buoni pasto mense scolastiche… ve l’hanno raccontata giusta?’, tenutosi venerdì 4 dicembre con una buona partecipazione di cittadini, che hanno chiesto risposte concrete sulla reale necessità del Comune di dover aumentare i buoni pasto, presente anche il rinnovato Consiglio dei genitori dell’Istituto Comprensivo ‘Lucatelli’. Le risposte vaghe infatti fornite all’epoca dall’amministrazione (Novembre 2014), senza il supporto di documentazione, non avevano fatto altro che aumentare l’insoddisfazione da parte di tutti coloro che richiedevano trasparenza e il coinvolgimento in prima persona nelle scelte da mettere in atto.

L’incontro/confronto tra i cittadini, con dati oggettivi, ha evidenziato tutte le incongruenze emerse dai documenti, proiettati nella presentazione, sul costo per ogni pasto erogato nelle mense scolastiche. I dati sono provenienti dal sito del SIOPE e dal Comune in conseguenza di due accessi agli atti richiesti. Le incongruenze sono molte, ma quelle più evidenti riguardano: l’erogazione di Servizi a domanda individuale, tra i quali troviamo le mense scolastiche, dove per legge non è prevista una copertura da parte degli utenti in percentuale minima o fissa, salvo che l’Ente si trovi in situazione strutturalmente deficitaria, in quel caso la copertura minima dovrebbe essere del 36%.

Il Comune di Tolentino dichiara nel Rendiconto 2014 di non trovarsi in ‘situazione strutturalmente deficitaria’ e nell’allegato ‘Servizi a domanda individuale – mense scolastiche’ al bilancio preventivo 2015 si evince che nel 2014 ha avuto una copertura, da parte degli utenti, del 75,79% sulle spese totali ammontanti ad € 543.650: “La differenza è molto evidente: nelle risposte a noi pervenute, la spesa è di € 813.930. Ricordiamo che all’epoca il prezzo del buono pasto era di € 3,10, dichiarando l’amministrazione comunale che un pasto costa € 6/6,50; invece dai calcoli emerge che la copertura da parte dell’ente doveva essere di 48,34% – 52,31%. In realtà dal Rendiconto risulta essere stata del 24,21%. Un’altra grande differenza si trova alla voce ‘Personale’ tra le risposte forniteci dall’Amministrazione, che sono € 321.000, e quelle riportate nel Rendiconto generale, che risultano € 193.650 sia per il 2014 che per il 2015”.

Il consigliere Ceselli, presente all’incontro, ha confermato che nel costo delle derrate alimentari sono contenute le spese sostenute sia per le mense scolastiche che per gli asili nido, specificando che dalle Determine i costi sostenuti da settembre 2014 a giugno scorso equivalgono ad € 330.000 (inferiore quindi ad € 350.000 a noi dichiarato dall’amministrazione e contenuto nel Bilancio consuntivo 2014). Dal confronto è emerso un’attenta verifica del numero di buoni pasto erogati che, sempre secondo Ceselli, sono circa 141.000 in numero maggiore rispetto ai buoni pasti dichiarati (121.120 venduti). Sempre il consigliere Ceselli ha ricordato gli emendamenti da lui presentati nel Consiglio comunale dello scorsi novembre, con i quali si chiedeva di non aumentare i buoni pasto ad anno scolastico in corso, non approvati in sede di discussione della mozione atta a modulare i costi in base all’ISEE.

I presenti hanno sottolineato che nessuno della maggioranza e dell’opposizione si è mai interessata di verificare se il costo di € 6/6,50 che l’amministrazione sostiene di pagare per ogni pasto erogato sia stato congruo: “Questa verifica con dati alla mano sarebbe servita eventualmente a presentare una mozione con dati oggettivi che chiedesse di impegnare la giunta a non aumentare i buoni pasto, in quanto non se ne evidenziava la necessità, specificandone i motivi. Da tali dati i presenti hanno evidenziato che un aumento così consistente non fosse necessario, tantomeno a metà anno scolastico, causando alle famiglie un ulteriore aggravio economico, già vessate da tasse e balzelli locali, in un momento di grande difficoltà”.

Quindi al termine della riunione anche ai cittadini, disposti a rivolgersi anche alla Corte dei Conti, è aumentato il dubbio sulla reale necessità di aumento e la domanda iniziale ha coinvolto tutto il pubblico: “Signor Sindaco era davvero indispensabile aumentare il prezzo dei buoni pasto?” Infine gli organizzatori dell’incontro si rivolgono all’assessore ai Servizi Sociali chiedendo se ha letto il contenuto della lettera inviata al Sindaco, perché “dal comunicato stampa le risposte fornite sono quelle di sempre e riferite solo alla domanda finale, non fornendoci nessun dato economico, che chiarisca i fatti e le incongruenze emerse. Allora all’assessore chiediamo: è disposto a fornirci chiarimenti sulle incongruenze e diversità di dichiarazioni emerse?”.

Simone Baroncia

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